
“ Quello che io penso come albero parlante è che la vita sia questione di radici più sono profonde più ti puoi portar lontano incontrando gente conquistando amici perché io ho scoperto che le mie radici in fondo sono lì per procurarmi le risorse cosicché con le mie foglie io possa affrontare venti forti e possa farmi delle corse […]Andare di qua e di là sconfinare allegramente farmi un po’ogni tipo di esperienza incontrare gente allargare le vedute e allenare pure un po’ l’intelligenza senza mai scordare cosa sono da dove vengo e pure dove voglio andare con le mie radici belle salde nel terreno io coi rami io mi posso allontanare perché c’ho bisogno della terra sotto i piedi dove dare fondamenta alla speranza[…] ”
(L’Albero- Lorenzo Jovanotti)
È proprio in queste parole della canzone “L’albero” di Jovanotti che per me è racchiuso il senso della VITA.
Come le radici di un albero assorbono acqua e nutrienti, accumulano e metabolizzano sostanze, formando le sue fondamenta, dando ancoraggio e stabilità alla pianta, così il bambino attraverso le sue piccole radici nutrirà, rafforzerà e farà crescere quello che diventerà poi un nuovo individuo adulto. E lo farà attraverso il GIOCO.
Il gioco si è visto essere presente in tutti i mammiferi superiori: tradizione vede questo esercizio come la capacità di un cucciolo di una specie ad affrontare l’età adulta in modo fisicamente e psicologicamente adeguato, ovvero un’attività naturale volta alla preparazione alla vita.
Il bambino ha come propensione naturale quella di apprendere giocando. Si gioca, allora, per imparare e si impara per “giocare” meglio da adulti.
Negli ultimi anni, numerosi studi di neuroscienze hanno scoperto come tutto il processo di apprendimento, dalla nascita alla vita adulta, è strettamente collegato alle nostre emozioni, al nostro “sentire”. Se il cervello ride, libera endorfine, la base di ogni stato d’animo positivo che dà la sensazione di piacere. Si creeranno delle connessioni neuronali che saranno il mattone dei nostri ricordi e del nostro apprendimento.
Maria Montessori diceva: “Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari”.
Da qui l’idea di creare uno spazio in cui raccogliere attività fai da te (diy), tranquillamente replicabili in casa per permettere ad ogni bambino di poter imparare divertendosi e allo stesso tempo aiutarlo a sviluppare il suo pieno potenziale in ogni area della vita. Il semplice GIOCO è in realtà un potente strumento per accompagnare il bambino attraverso le tappe fondamentali del percorso di crescita (Grow up).
Se questo viaggio poi è fatto insieme, adulto e bambino, non farà che arricchirne il legame, un modo per cogliere l’occasione di condividere un momento che attraverso le emozioni suscitate andrà a formare un ricordo nella vita del bambino e un piccolo tassello nel grande puzzle dell’apprendimento. Non si tratta semplicemente di “intrattenere” il bambino, ma di investire del tempo per far sì che cresca con curiosità ed entusiasmo verso il mondo, senza la pretesa di renderlo un supereroe.
Allora cos’altro aggiungere…ah sì,
BUON DIVERTIMENTO!
