Prepararsi al gioco

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La ricchezza di stimoli e gli incoraggiamenti volti alla realizzazione delle potenzialità umane implica luoghi entro cui sia possibile esprimersi liberamente, senza costrizioni e in modo flessibile, dando vita a quello che l’UNESCO descrive sotto lo slogan “imparare ad imparare”. Una situazione educativa che spinge verso la conoscenza con naturalità e creatività.

Un ruolo molto importante nel gioco del bambino è la concentrazione. Questa è una capacità che l’uomo ha fin dall’infanzia ed è grazie ad essa che si costruiranno le nostre capacità mentali e di conseguenza la formazione del carattere e della personalità. Da qui l’importanza di stimolare e promuovere attività che favoriscano la concentrazione del bambino.

Un bambino concentrato lo riconosceremo dal modo in cui si isola dal resto dell’ambiente; non distoglie lo sguardo da ciò che in quel momento ha catturato la sua attenzione; coordina al meglio i suoi movimenti; ripetere un numero illimitato di volte lo stesso compito fino a quando egli stesso non lo riterrà necessario.

L’adulto deve predisporsi con un atteggiamento positivo, incoraggiante e con entusiasmo nei confronti del bambino, i suoi modi saranno fondamentali per un apprendimento che susciti emozioni piacevoli, inoltre avrà il compito di mostrare l’uso corretto degli oggetti. Il bambino impara osservando ed emulando le azioni dell’educatore.

L’ambiente di gioco, rappresenta un tassello importante per la concentrazione; esso deve essere adatto alle esigenze del bambino e ai suoi bisogni. Dunque è necessaria un’organizzazione dell’ambiente tale da facilitare l’interazione del bambino con i materiali presenti in esso, che ovviamente dovranno essere adeguati all’età e alle capacità mostrata. Ciò sarà possibile solo se lo osserviamo attentamente. Sarà il bambino stesso ad indicarci i suoi interessi e a mostrarci quali attività proporre per catturare la sua attenzione. Perché l’apprendimento sarà tale solo quando il bambino si sentirà soddisfatto, appagato e felice, privo di inutili frustrazioni dettate dal non riuscire a portare a termine un compito.

Di conseguenza, l’ambiente va allestito con amore ed è bene che contenga oggetti utili per attività costruttive. Dunque deve essere alla portata del bambino, ordinato e armonioso, economico e semplice, privo del superfluo, con superfici facilmente lavabili e ben organizzato in modo che sia il bambino che l’adulto possano riordinare con facilità. “Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa”, celebre frase di Maria Montessori, racchiude bene il concetto di ordine dettato dalla propensione stessa del bambino ad essere ordinato e invece a sentirsi confuso in un ambiente caotico, disordinato e che ha troppi stimoli. Un ambiente ordinato favorisce l’orientamento nello spazio del bambino, perché saprà dove trovare un dato materiale e lo renderà maggiormente indipendente dall’adulto. Sarà il bambino stesso ad essere soddisfatto nel rimettere a posto il materiale di gioco dopo averne usufruito perché saprà esattamente dove collocarlo.

Potrebbe essere d’aiuto organizzare il materiale di gioco in vassoi, ceste, cestini con etichette facilmente riconoscibili dal bambino che non ha ancora imparato a leggere. E cambiare periodicamente le attività di gioco, sempre in base alla soddisfazione mostrata dal bambino, (“rotazione dei giochi” ma anche dei libri), per mantenerne sempre viva la curiosità verso un dato materiale. Anche perché dopo un certo lasso di tempo, l’interazione del bambino con quello stesso materiale sarà differente, perché avrà acquisito nuove capacità e competenze e sarà possibile aggiungere una difficoltà supplementare. Là dove sarà possibile è importante che il materiale sia autocorrettivo, in modo tale da permettere al bambino di correggere i propri errori e proseguire, evitando di usare parole negative come “no”, “hai sbagliato” o “errato”, in modo da promuovere nel bambino il ragionamento e lasciarlo libero di trovare soluzioni.

Prepararsi al gioco vuol dire, quindi, far tutto ciò in nostro potere per sviluppare l’autonomia, la concentrazione, l’autostima, la fiducia nell’adulto, la motricità fine, la sensorialità e la conoscenza del mondo in quello che diventerà un nuovo individuo adulto.

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